Aug 4, 2023 4:13:00 PM

Giovani medici di medicina generale: quale futuro li aspetta?

Generazioni di medici di medicina generale a confronto per riflettere sulle sfide della medicina territoriale e rilanciare il ruolo fondamentale del medico di famiglia. A partire dai giovani.

 

 

È accaduto a giugno a Napoli, nell’evento organizzato da MioDottore Connect e incentrato sul ruolo trainante dei giovani medici. Oltre due ore di dibattito, voci diverse, talvolta contrastanti. Tanti i nodi affrontati: dal ruolo del medico di medicina generale alla riforma della sanità territoriale, dalla formazione alle potenzialità della digitalizzazione. Obiettivo: tracciare le coordinate di una sanità territoriale davvero vicina ai cittadini, partendo dalle visioni di chi vive in prima persona la rivoluzione in atto.

 

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Italia 2023-2040: cosa succederà alla medicina generale?

A mostrare chiaramente gli scenari futuri è Claudio Cricelli, presidente SIMG, che in una relazione dal titolo ‘Come eravamo’ delinea quella che, in base alle proiezioni, sarà la popolazione italiana tra 17 anni: 4 milioni di cittadini in meno rispetto a oggi, età mediana tra i 50 e i 60 anni, aumento delle cronicità e multimorbidità.

Una situazione che preoccupa, se analizzata alla luce degli sviluppi degli ultimi anni, illustrati dal presidente della fondazione GIMBE Nino Cartabellotta: 37 miliardi di definanziamento della sanità italiana tra il 2010 e il 2019, una crescita prevista della spesa sanitaria nel triennio 24-26 pari allo 0,6% del PIL.
A pagarne il prezzo il personale sanitario: contratti e assunzioni bloccate, mantenimento del tetto di spesa, borse di studio per la medicina generale ferme. 

 

Medici di medicina generale: tra carenza e demotivazione

Si parla di una crisi vocazionale che sarebbe alla base della grave carenza di medici di medicina generale. Per i diretti interessati il problema sono gli ostacoli oggettivi all’esercizio della professione: 

  • la burocratizzazione insostenibile
  • gli stipendi tra i più bassi d’Europa
  • l’innalzamento continuo dei massimali a discapito della qualità delle cure
  • le riforme calate dall’alto, senza alcuna co-progettazione
  • il mancato riconoscimento dell’impegno durante la pandemia

    Nel 2025 il saldo tra i medici di medicina generale che andranno in pensione e quelli che entreranno sarà negativo. Risultato della mancata programmazione e della fuga verso l’estero e il privato.

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Rilanciare la medicina generale per tutelare il diritto alla salute

Definanziamento, mancata programmazione, carenza dei medici si traducono in un accesso ineguale alle cure, con liste d'attesa spesso bloccate, impossibilità per molti cittadini di ottenere assistenza se non a pagamento, differenze territoriali marcate, soprattutto nelle aree interne.

È urgente oggi ripartite da una visione di salute che metta il cittadino al centro, a partire dalla prevenzione. In tal senso non si può fare a meno del ruolo fondamentale del medico di medicina generale quale garante contro la diseguaglianza sociale. Nel passaggio generazionale è necessario dunque trasferire il significato autentico della medicina generale intesa come prossimità, guida delle comunità, sentinella epidemiologica. Governando le trasformazioni in atto, a partire dall'uso delle tecnologie.

 

Formazione in medicina generale: come prepararsi al futuro

Rispetto al piano di riforma della medicina territoriale lanciato dal DM 77 e dal PNRR l'attenzione dei giovani medici si concentra sulla necessità di sviluppare competenze adeguate:

  • Promuovere la formazione alle cure primarie a partire dal pre-laurea, sensibilizzando le università affinché sia dato spazio adeguato alla medicina generale, oggi relegata all'ultimo anno di corso o al tirocinio
  • Trasformare il corso di formazione in medicina generale in una scuola di specializzazione universitaria, al fine di garantire una formazione di alto livello, uniforme sul territorio nazionale e consentire l'accesso alla ricerca
  • Ripensare il percorso formativo affinché avvenga nelle nuove strutture e secondo le nuove modalità organizzative in cui il medico andrà a operare
  • Promuovere una formazione alla diagnostica e all'uso di strumenti digitali che pongano il MMG nella condizione di governare la complessità
  • Assicurare la formazione continua e la continua ri-certificazione delle competenze

 

 

Riformare i luoghi di cura

La riforma prevista dal DM 77 e i finanziamenti del PNRR concentrati nella realizzazione delle case di comunità suscitano forti perplessità da parte dei medici di medicina generale. 

Nella visione dei MMG urge una trasformazione dei luoghi di cura: costruire nei territori aggregazioni funzionali alle varie fasi della vita. Luoghi fiduciari, in grado di intercettare la persona prima dell’insorgenza della malattia e classificarla nel proprio rischio. Strutture moderne dove i medici di famiglia possano prestare anche una diagnostica di primo livello. Dove i giovani medici possano inserirsi evitando l’impatto disastroso di trovarsi, soli, a gestire centinaia di pazienti.

I MMG rivendicano la centralità della medicina territoriale, che non può essere declassata a burocrazia: è imprescindibile un ritorno all’attività clinica. La digitalizzazione, su questo fronte, può offrire un aiuto concreto.

 

 

Digitalizzazione e medicina generale: il futuro è già qui

Una popolazione sempre più anziana ha bisogno di servizi che si avvicinano ai cittadini. L'uso delle tecnologie digitali permette di eliminare gli spostamenti non necessari, come quelli richiesti per ritirare una semplice prescrizione. Soprattutto, consente di potenziare la relazione di cura. Da un lato eliminando la burocrazia che oggi sottrae tempo all'attività clinica. Dall'altro supportando i MMG attraverso strumenti come la telemedicina che saranno sempre più preziosi nella gestione delle cronicità.

 

 



La digitalizzazione non solo come tecnologia, dunque, ma anche come forma mentis per ripensare i percorsi di presa in carico, migliorare i processi, favorire gli accessi. Una capacità di innovazione che la medicina generale ha già dimostrato di possedere, a partire dalla costruzione di un'anagrafica territoriale che ha permesso di costruire modelli di aderenza ai trattamenti di pazienti cronici e di costruire gli audit della professione.

La sfida della digitalizzazione è già presente. I medici di famiglia ne sono consapevoli e lanciano uno slogan: basta piangersi addosso. La medicina generale è ricca di spunti e ha le capacità adattive necessarie a governare i cambiamenti in atto.

 

 

MioDottore Connect: eventi e approfondimenti per Medici di Famiglia e Pediatri

MioDottore Connect è il canale di MioDottore dedicato all'informazione e alla formazione per i protagonisti della Sanità. Visita il nostro HUB per scoprire i prossimi eventi dedicati alla medicina territoriale e consultare le pillole di aggiornamento come video interviste, podcast, White Paper.

 

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