feb 8, 2024

Transizione 4.0 2024: novità per i centri medici

Immagine professionaleSanità digitale e innovazione (4)-2

Con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2024, molte strutture sanitarie interessate a investire in nuove tecnologie – fra cui poliambulatori, cliniche e centri medici – hanno iniziato a chiedersi se quest’anno sia ancora possibile beneficiare delle agevolazioni previste dal Piano Transizione 4.0.

In effetti, con la nuova legge, le misure per favorire la digitalizzazione hanno subito numerose modifiche. In questo approfondimento, vediamo allora insieme cosa è cambiato e quali misure sono ancora attive per le strutture sanitarie che vogliono migliorare il proprio servizio, rendere più efficienti i flussi e ottimizzare costi e processi, grazie al digitale.  

Piano Transizione 4.0 2024: cosa è cambiato rispetto al 2023 e come utilizzare il bonus se hai un centro medico

Per il 2024, il credito d'imposta per gli investimenti in beni strumentali non è stato potenziato. La Legge di Bilancio 2024 non ha apportato modifiche al credito d'imposta per gli investimenti in beni strumentali 4.0, confermando così la normativa vigente con aliquote ridotte per gli investimenti in beni immateriali elencati nell'allegato B della Legge 232/2016.

In più, è stata annullata la proroga prevista fino a giugno 2024, che rappresentava il termine massimo per la consegna di beni per i quali le imprese avevano già versato acconti pari almeno al 20% dell'investimento entro il 31 dicembre 2022. Questa proroga era inclusa solo nella bozza del Decreto Milleproroghe (D.L. 215/2023 pubblicato in G.U. n. 303 del 30/12/2023) e avrebbe consentito di continuare a beneficiare del credito d'imposta del 40%.

Piano nazionale Transizione 4.0 2024: cos’è e cosa è cambiato rispetto al 2023

L'assenza di interventi normativi per il rinnovo delle diverse agevolazioni legate al piano di Transizione 4.0 è stata compensata dalle recenti dichiarazioni del Ministro D'Urso. Queste riguardano un Decreto imminente destinato al nuovo piano Transizione 5.0. Questa misura prevederà l'utilizzo di consistenti risorse finanziarie, approssimativamente 13 miliardi di euro - sempre provenienti provengono dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e dal piano RePower EU - con l'obiettivo di garantire la continuità nel supporto alle imprese per la transizione tecnologica.


Nel periodo di attesa delle prossime agevolazioni 5.0, che sembrano distinguersi dalle attuali e introdurranno novità significative sia nei settori di applicazione sia nei parametri per il calcolo dei crediti d'imposta, focalizziamoci sulle attuali disposizioni ancora in vigore, disponibili per le imprese.
Come funziona il credito d’imposta nel 2024: aliquote e beni che possono essere acquistati con l’agevolazione

Quindi chi può beneficiare ancora  del credito d'imposta della Transizione 4.0

Attualmente, nel 2024 rimangono in vigore esclusivamente i crediti di imposta destinati a supportare le imprese che effettuano investimenti utili alla trasformazione digitale e tecnologica per strutture ubicate nel territorio dello Stato, per l’acquisizione di beni strumentali nuovi, sia materiali che immateriali, ricompresi negli allegati A e B Legge 232/2016.

Coloro che presentano domanda devono fornire documentazione che attesti che i beni acquisiti rispettino le specifiche tecniche previste dalla normativa e siano integrati nel sistema aziendale di gestione della produzione o nella rete di fornitura.

Cosa serve per usufruire delle agevolazioni

Per investimenti di valore inferiore a 300.000 euro, è sufficiente una dichiarazione del rappresentante legale dell'azienda. Se l'investimento supera tale importo, le aziende possono presentare:

  • Un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato.
  • Una perizia tecnica asseverata da un ingegnere o un perito industriale iscritto nei rispettivi albi professionali.


Si sottolinea che la definizione di "bene interconnesso" (per seguire il requisito dell'interconnessione) segue ancora le linee guida della Circolare n. 4/E del 30 marzo 2017. Questa stabilisce che, ai fini del beneficio, è necessario e sufficiente che:

Si verifichino scambi di informazioni con sistemi interni (ad esempio il sistema gestionale, ma anche sistemi di pianificazione, sistemi di progettazione e sviluppo del prodotto, monitoraggio e controllo, altre macchine dello stabilimento, ecc.) e/o esterni (come clienti, fornitori, partner ecc.) con un collegamento basato su specifiche documentate, disponibili pubblicamente e internazionalmente riconosciute (ad esempio, TCP-IP, HTTP, MQTT, ecc.).
Si identifichi univocamente, per riconoscere l'origine delle informazioni, mediante l'uso di standard di indirizzamento internazionalmente riconosciuti (ad esempio, indirizzo IP).


A chi è riservato

Possono beneficiare del sostegno sia le imprese residenti che le filiali di soggetti non residenti, insieme agli esercenti arti e professioni, alle imprese agricole e alle imprese marittime, a condizione che rispettino le norme di sicurezza sul luogo di lavoro e che versino integralmente i contributi previdenziali e assistenziali per i lavoratori.

I richiedenti devono presentare documentazione che dimostri che i beni acquisiti rispettino le specifiche tecniche previste dalla normativa e siano integrati nel sistema aziendale di gestione della produzione o nella rete di fornitura.

Quindi, se stai pensando di acquistare un software di nuova generazione per il tuo centro medico, beneficiando dell’agevolazione, ti consigliamo di sfruttare il credito entro il 2023, rivolgendoti al tuo consulente fiscale di fiducia per valutare tutte le possibilità.

Le aliquote previste per il 2024

Il credito di imposta varia a seconda delle categorie di beni, identificate come segue:

  • Beni strumentali inclusi nell'Allegato A della Legge n. 232/2016.
  • Beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati inclusi nell'Allegato B della Legge 232/2016, integrato dall'articolo 1, co. 32, Legge 205/2017.


Per gli investimenti in beni strumentali della categoria 1, le percentuali agevolative sono valide dal 2023 al 2025 senza modifiche legislative. La misura del credito di imposta è la seguente:

  • 20% dei costi ammissibili per investimenti fino a 2,5 milioni di euro.
  • 10% dei costi ammissibili per investimenti tra 2,5 e 10 milioni di euro.
  • 5% dei costi ammissibili per investimenti tra 10 e 20 milioni di euro.
5% dei costi ammissibili per investimenti oltre i 10 milioni e fino a 50 milioni di euro, se inclusi nel PNRR per obiettivi di transizione.

Per gli investimenti in beni immateriali tecnologicamente avanzati (categoria 2), le aliquote sono ridotte per il 2024 e il 2025 rispetto al 2023:

  • Nel 2024, il credito di imposta è del 15% dell'investimento fino a 1 milione di euro.
  • Nel 2025, la percentuale scende al 10% per gli investimenti fino al limite massimo già indicato per il 2024.

Hai un centro medico o un poliambulatorio? Anche tu puoi beneficiare del credito d’imposta al 20% per i beni strumentali

Fra gli investimenti che possono essere finanziati col Piano Transizione 4.0 c’è anche l’acquisto di software gestionali per centri medici che permettono, per esempio, di gestire le cartelle cliniche elettroniche, i referti e gli appuntamenti dei pazienti con più efficacia e velocità.

Queste soluzioni fanno parte dei beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati compresi nell’allegato B e possono essere acquistati beneficiando di un credito d’imposta al 15% del costo (considerando un limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro).

Anche i software GipoNext e MioDottore possono essere finanziati grazie ai fondi della Transizione 4.0

Il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali è un incentivo pensato per chi vuole adottare soluzioni tecnologicamente avanzate come GipoNext e MioDottore: software 100% in cloud che aiutano a gestire velocemente e facilmente strutture complesse come poliambulatori, centri medici e cliniche!

GipoNext e MioDottore soddisfano i requisiti previsti dal Piano Transizione 4.0: quindi puoi acquistarli con un credito d’imposta fino al 15%.


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