mar 1, 2023

Transizione 4.0 2023: novità per i centri medici

transizione 2023

Con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2023, molte strutture sanitarie interessate a investire in nuove tecnologie – fra cui poliambulatori, cliniche e centri medici – hanno iniziato a chiedersi se quest’anno sia ancora possibile beneficiare delle agevolazioni previste dal Piano Transizione 4.0.

In effetti, con la nuova legge, le misure per favorire la digitalizzazione hanno subito numerose modifiche. In questo approfondimento, vediamo allora insieme cosa è cambiato e quali misure sono ancora attive per le strutture sanitarie che vogliono migliorare il proprio servizio, rendere più efficienti i flussi e ottimizzare costi e processi, grazie al digitale.  

Piano Transizione 4.0 2023: cosa è cambiato rispetto al 2022 e come utilizzare il bonus se hai un centro medico

Con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2023, molte strutture sanitarie interessate a investire in nuove tecnologie – fra cui poliambulatori, cliniche e centri medici – hanno iniziato a chiedersi se quest’anno sia ancora possibile beneficiare delle agevolazioni previste dal Piano Transizione 4.0.

In effetti, con la nuova legge, le misure per favorire la digitalizzazione hanno subito numerose modifiche. In questo approfondimento, vediamo allora insieme cosa è cambiato e quali misure sono ancora attive per le strutture sanitarie che vogliono migliorare il proprio servizio, rendere più efficienti i flussi e ottimizzare costi e processi, grazie al digitale.

Piano nazionale Transizione 4.0 2023: cos’è e cosa è cambiato rispetto al 2022

Il Piano nazionale Transizione 4.0, adottato nel 2020 e ancora in vigore, è la misura voluta dagli ultimi governi per indirizzare la politica industriale italiana. Sostituisce due precedenti misure - Industria 4.0 e Impresa 4.0 – e prevede l'emissione di un credito d’imposta con diverse aliquote. Significa quindi che oggi chi desidera innovare la propria azienda e il proprio centro medico può beneficiare di questa agevolazione, che viene riconosciuta secondo determinate percentuali.

Le risorse che finanziano il Piano sono state stanziate nell’ambito del PNRR: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che illustra alla Commissione europea come l’Italia intende investire i fondi del programma Next generation Eu. Fra il 2020 e il 2022, grazie a questi stanziamenti, le aziende hanno potuto acquistare a condizioni agevolate beni materiali e immateriali, e investire nella formazione 4.0 e nelle attività di ricerca e sviluppo. Da gennaio 2023, però, molte delle iniziative finanziate in precedenza non possono più beneficiare del credito d’imposta. Inoltre, l’ammontare degli stanziamenti si è ridotto e così anche le aliquote.

C’è comunque una buona notizia: i centri medici e i poliambulatori che intendono investire nelle nuove tecnologie, godendo del credito d’imposta previsto dal Piano Transizione 4.0, hanno ancora l’opportunità di farlo!

Vediamo perché.

Come funziona il credito d’imposta nel 2023: aliquote e beni che possono essere acquistati con l’agevolazione

Sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy sono riportati gli stanziamenti destinati al Piano Transizione 4.0 e le attività per cui è possibile richiedere il credito d’imposta.

Attualmente, la dotazione totale annua del Piano Transizione 4.0 è di oltre 18 miliardi di euro e, come abbiamo visto, rispetto al 2022, cambiano i beni acquistabili con agevolazione. Da quest’anno, infatti, non è più possibile beneficiare del credito per l’acquisto di beni materiali e immateriali tradizionali (per esempio veicoli, fabbricati e costruzioni...) e per attività di formazione 4.0., ma è ancora possibile richiedere il credito d’imposta per l’acquisto di:

  • Beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati che rientrano nell’allegato A della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (ex Iper ammortamento). Vi rientrano, per esempio i macchinari e le macchine utensili usate nell’industria 4.0
  • Beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati funzionali ai processi di trasformazione 4.0, che rientrano nell’allegato B della stessa legge (poi integrata
    dall'articolo 1, comma 32, della legge 27 dicembre 2017, n. 205).

In questa seconda tipologia, rientrano anche gli investimenti in beni come software, sistemi, piattaforme e applicazioni e “le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing, per la quota imputabile per competenza.” 

Dunque, i centri medici, le cliniche e i poliambulatori che stanno pensando di investire nella digitalizzazione della loro struttura, possono ancora beneficiare del credito d’imposta per l’acquisto di beni immateriali.

Hai un centro medico o un poliambulatorio? Anche tu puoi beneficiare del credito d’imposta al 20% per i beni strumentali

Fra gli investimenti che possono essere finanziati col Piano Transizione 4.0 c’è anche l’acquisto di software gestionali per centri medici che permettono, per esempio, di gestire le cartelle cliniche elettroniche, i referti e gli appuntamenti dei pazienti con più efficacia e velocità.

Queste soluzioni fanno parte dei beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati compresi nell’allegato B e possono essere acquistati beneficiando di un credito d’imposta al 20% del costo (considerando un limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro).

Ecco come funziona.


Credito d’imposta per beni strumentali immateriali: requisiti e termini per accedere al finanziamento

Allo stato attuale delle cose, il credito d’imposta fino al 20% vale per gli investimenti effettuati entro il 31 dicembre del 2023 o fino al 30 giugno 2024, purché, entro il 31 dicembre di quest’anno il venditore abbia accettato l’ordine e sia stato versato un acconto pari almeno al 20% del costo di acquisizione.

Se il bene ha un costo superiore a 300.000 euro, è necessario rivolgersi a un ingegnere o a un perito industriale iscritti all’albo – o ancora a un ente certificatore accreditato – perché rediga una perizia tecnica, in cui attesti che il bene ha caratteristiche tecniche tali da rientrare in quelli elencati nell’allegato A o B, è interconnesso al sistema aziendale o alla rete di fornitura.

Se invece il bene ha un costo inferiore a 300.000, come nel caso della maggior parte dei software, è sufficiente che il legale rappresentanti presenti una dichiarazione.

Salvo cambiamenti in corso d’anno, nel 2024 il credito d’imposta per i beni compresi nell’allegato B verrà ridotto al 15% e nel 2025 scenderà ancora, arrivando al 10%.

Quindi, se stai pensando di acquistare un software di nuova generazione per il tuo centro medico, beneficiando dell’agevolazione, ti consigliamo di sfruttare il credito entro il 2023, rivolgendoti al tuo consulente fiscale di fiducia per valutare tutte le possibilità.

Anche i software GipoNext e MioDottore possono essere finanziati grazie ai fondi della Transizione 4.0

Il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali è un incentivo pensato per chi vuole adottare soluzioni tecnologicamente avanzate come GipoNext e Mio Dottore: software 100% in cloud che aiutano a gestire velocemente e facilmente strutture complesse come poliambulatori, centri medici e cliniche!

GipoNext e Mio Dottore soddisfano i requisiti previsti dal Piano Transizione 4.0: quindi puoi acquistarli con un credito d’imposta fino al 20%.

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