lug 5, 2023

Gen Z e igiene orale: i giovani scelgono l’odontoiatra competente e all’avanguardia

dentista con paziente giovane

I giovani vogliono un sorriso bello e sano, soprattutto dopo la pandemia che ha reso a lungo necessario l’utilizzo della mascherina e altre limitazioni di particolare impatto sulla quotidianità. Questo è uno degli aspetti che emerge dall’indagine condotta dal Laboratorio Adolescenza in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Biometriche, Chirurgiche e Odontoiatriche dell’Università degli Studi di Milano su un campione di 5.721 studenti e studentesse tra i 13 e i 19 anni in tutta Italia.

 Estetica e salute vanno di pari passo, ma in base a cosa i Gen Z scelgono il proprio odontoiatra? Scopriamo insieme cosa hanno risposto all’indagine!

Igiene orale per gli adolescenti: la pandemia ha diradato i controlli

La pandemia ha avuto un impatto anche sulle abitudini legate all’igiene orale degli adolescenti. Questo è uno dei primi risultati che emergono dall’indagine realizzata nel 2023 dal Laboratorio Adolescenza che mette a fuoco come si è evoluto l’approccio dei giovani al tema dell’igiene di bocca, denti e cavo orale nella fase post-pandemica.

La percentuale di adolescenti che, durante la pandemia, ha effettuato un controllo dentistico è molto bassa. Tra questi, il 27,9% sono stati “costretti” dal fatto che portano o devono portare l’apparecchio ortodontico e il 15% si è rivolto al dentista a causa di un problema.

Quanto spesso si lavano i denti gli adolescenti? L’impatto della pandemia

Isolamento e poca socialità, secondo i ricercatori, hanno condizionato anche la frequenza con la quale i giovani si lavano i denti in casa. Per il 42,8% il momento per il lavaggio è la mattina, appena svegli, mentre per il 73,3% è la sera prima di andare a dormire. Solo l’8,4% dichiara di lavarsi i denti dopo ogni pasto. Quest’ultimo dato segna un miglioramento rispetto al 2021 quando la percentuale si era fermata al 7%, ma in generale gli autori dell’indagine sottolineano come la frequenza di lavaggio non sia ancora sufficiente a garantire un buon livello di prevenzione e cura del cavo orale.

 

Interessanti anche i dati a proposito degli strumenti che gli adolescenti italiani utilizzano per i propri denti: più del 95% degli intervistati impiegano solo spazzolino e dentifricio. Il 36,6% del campione ha dichiarato che ogni tanto usa il colluttorio, mentre filo interdentale e scovolino non fanno proprio parte della routine dei più giovani.

 

Un segnale incoraggiante viene dalle motivazioni per cui prendersi cura dei denti. Per la Gen Z, infatti, è importante prendersi cura del proprio sorriso. Il 28,6% ritiene importante avere denti e gengive sane, il 27% pone l’accento su l'alito profumato, il 22,5% sull’avere denti dritti e il 19,5% si lava i denti per averli sempre bianchi.

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Sono i dentisti a convincere i giovani a mettere l’apparecchio

L’indagine di Laboratorio adolescenza si sofferma anche sull’opinione e la percezione dell’apparecchio ortodontico per i giovani. È il dentista, in particolare, la figura che, più di familiari e amici, è capace di convincere gli adolescenti dell’importanza di intervenire con un apparecchio. In generale, l’eventualità di doverlo utilizzare è ben tollerata dalla Gen Z. Il 18,5% ha dichiarato di utilizzarlo in questo momento, il 30% in passato e il 7,3% sa già che inizierà presto il trattamento. 

 

In occasione della presentazione dei risultati dell’indagine, Gian Pietro Farronato, professore dell’Università degli Studi di Milano Statale, ha aggiunto che “Con l’allontanarsi della pressione Covid-19, i pazienti odontoiatrici sono tornati ad affacciarsi in studio non più solo per urgenze, ma anche per percorsi di cura e prevenzione del cavo orale. A fronte di questa ripresa di attività si nota un incremento di richieste di prestazioni ortodontiche. La possibilità di ottenere alti risultati con una compromissione estetica minima durante il trattamento appare essere importante per un’alta percentuale di adolescenti ma, tra di loro, c’è anche chi afferma di non dar peso al fattore estetico o che addirittura preferisce ostentare l’apparecchio correttivo.”

 

L’estetica è, nel caso dell’apparecchio ortodontico, un elemento determinante per il 45,4% delle ragazze e per il 34,5% dei ragazzi. Per questo i ricercatori sottolineano come si possa aumentare la consapevolezza che esistono moltissimi prodotti a basso impatto estetico che permettono di realizzare l’intervento correttivo senza un impatto troppo significativo sul sorriso. 

 

Come i Gen Z scelgono l’odontoiatra

I giovani danno un peso significativo alla salute e all’igiene orale, con un occhio di riguardo anche all’estetica, soprattutto dopo la fine della pandemia. Ma come scelgono a chi rivolgersi?

 

Si potrebbe immaginare che gli adolescenti prediligano studi medici e odontoiatrici con una solida presenza sul web e sui social network, ma Laboratorio Adolescenza smentisce (in parte) questo assunto. Gli elementi che pesano maggiormente sono l’aggiornamento, la presenza in studio di attrezzature all’avanguardia (anche utilizzando i servizi di start up innovative) e l’affidabilità, spesso connessa al fatto che altri familiari o amici si rivolgono già allo stesso professionista.

 

Il 70% degli adolescenti che hanno partecipato all’indagine, inoltre, pensa sia importante che lo staff sia simpatico e accogliente. L’aspetto umano, dunque, ha grande peso nella scelta dell’odontoiatra a cui rivolgersi. A tal proposito, Fausto Grossi, Senior General Manager Italy di Align Technology che ha collaborato all’indagine, ha commentato: “I giovani sono aperti e preparati quando si interfacciano con un dentista, quindi è importante che il dentista sia a sua volta pronto ad accogliere i pazienti adolescenti con strutture e strumenti all’avanguardia e un approccio alla terapia che metta il paziente al centro”.

 

In conclusione, come evidenzia il dottor Farronato, è importante che tutti i professionisti del settore contribuiscano a rafforzare l’idea che l’igiene orale abbia un valore estetico e di salute. “Avere denti sani, puliti e dritti” scrive nell’articolo di presentazione dell’indagine “non solo migliora il sorriso, ma garantisce uno stato di salute migliore. Le attuali conoscenze in campo odontoiatrico sul fronte della malattia cariosa e malattia parodontale ci consentono di affermare che un giovane inserito in un programma di prevenzione può raggiungere un duplice obiettivo: zero carie a 20 anni e conservare tutti i denti nell’arco di tutta la vita.”

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