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Report: troppa burocrazia e poco tempo. Le difficoltà di MMG e specialisti

Scritto da Sandra Fratticci | ott 19, 2023

Le criticità vissute da MMG e specialisti e le prospettive sul futuro della professione nella ricerca promossa da MioDottore e PKE.

Il carico burocratico e la condizione economica da un lato, lo stress e il bilanciamento con la vita privata dall'altro. Su questi fattori sembra giocarsi oggi, a due anni e mezzo dall’inizio della pandemia, la situazione professionale di medici specialisti e medici di medicina generale.

A indagare il loro vissuto la ricerca promossa da MioDottore e PKE nel periodo luglio-agosto 2022.
Allo studio hanno partecipato complessivamente 694 medici tra specialisti e medici di famiglia.
I risultati dell’indagine offrono una istantanea delle criticità vissute, dei desideri e delle prospettive dei medici sul futuro della professione.

Quanto sono soddisfatti i medici oggi?

Medici specialisti e MMG sembrano vivere in modo quasi opposto la propria condizione professionale. Il 72% degli specialisti, infatti, si dice soddisfatto dalla situazione lavorativa che vive attualmente. I medici di medicina generale, al contrario, in 7 casi su 10 non sono appagati dalla professione.

 

I fattori di insoddisfazione

Oltre la metà dei rispondenti indica tra i fattori meno soddisfacenti del lavoro il carico burocratico. Altri elementi critici sono l’aspetto economico, indicato dal 18% dei medici e il bilanciamento con la vita privata, che è fonte di insoddisfazione per il 14% dei partecipanti al sondaggio.

 



Guardando al dettaglio dei dati emerge come la burocrazia abbia un impatto negativo soprattutto sui medici di famiglia. Ben il 77% dei MMG, infatti indica il carico burocratico come elemento negativo del proprio lavoro, contro il 41% degli specialisti.

Per i medici specialisti l’aspetto economico sembra invece avere un peso maggiore rispetto ai medici di medicina generale. Il 23% degli specialisti indica infatti questo fattore come meno soddisfacente, rispetto al 10% dei MMG.

 

Un lavoro che toglie tempo

Il bilanciamento con la vita privata rappresenta una criticità per la maggioranza dei medici coinvolti nel sondaggio. 9 partecipanti su 10, infatti, dichiarano che il proprio lavoro sottrae tempo alla sfera personale.

In particolare, ben il 68% dei medici di medicina generale alla domanda “Il tuo lavoro toglie tempo alla tua vita personale” risponde “Sì molto”.
Nel caso degli specialisti si segnala invece una minoranza, pari al 12% che non avverte questa difficoltà.

Meno stress e più tempo: i desideri dei medici

Le criticità vissute dai medici si riflettono nelle loro esigenze di lungo periodo. Complessivamente il 64% dei partecipanti alla survey desidera per il proprio futuro meno stress (44% dei casi) o più tempo per sé (20%).

Si registra, ancora una volta, una netta polarizzazione delle opinioni dei Medici di Medicina Generale: quasi 7 MMG su 10 vorrebbero vivere il lavoro con meno pressione.
Nel caso dei medici specialisti l’incidenza di chi vorrebbe una maggiore serenità lavorativa o più tempo a disposizione è del 51% ed emergono risposte più variegate. Un ulteriore 38% vorrebbe crescere professionalmente o guadagnare di più e una percentuale non trascurabile, pari al 9%, dice di essere soddisfatta così.

 

Riforma della sanità e PNRR: prevale il pessimismo

Decisamente negative le prospettive sugli effetti della riforma del SSN e delle misure di rilancio adottate dal Governo. Solo il 5% dei rispondenti ritiene che gli interventi miglioreranno la condizione dei medici. Il 52% pensa che non avranno alcun effetto, mentre il 43% sostiene addirittura che la situazione dei medici peggiorerà.

Conclusioni: con i medici e dalla parte dei medici

Se i medici specialisti nella maggior parte dei casi si dicono soddisfatti del proprio lavoro, i medici di famiglia dichiarano uno stato di sofferenza generalizzato.
Oltre al carico burocratico, accusato soprattutto dai Medici di Medicina Generale, pesano il bilanciamento con la vita privata e le condizioni economiche. Sul versante della comunicazione medico-paziente il 40% dei rispondenti indica margini di miglioramento.
La maggioranza dei medici vorrebbe vivere il lavoro con meno stress e avere più tempo per sé.

«I dati emersi dalla nostra ricerca confermano come oggi i medici vogliano occuparsi dei loro pazienti con maggiore serenità e minore burocrazia», sottolinea Luca Puccioni, CEO di MioDottore. «Le soluzioni digitali sono una valida risposta a questi bisogni, perché snelliscono il carico burocratico, aiutano a ottimizzare la gestione dello studio e potenziano la relazione medico-paziente. Da qui la sfida di MioDottore di servirsi della tecnologia per rendere la sanità più umana e siamo fieri che in questi anni la nostra piattaforma online di prenotazioni sanitarie non abbia mai sostituito l’incontro tra medico e paziente, anzi lo ha reso possibile».