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Reputazione

8 set 2025

I 5 errori più comuni dei medici sui social network

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Domenico De Cicco

 

facebook

Avrai letto tante volte (anche su queste pagine) quanto sia importante essere presenti e attivi sui social network per qualsiasi professionista moderno, inclusi ovviamente quelli della salute come te.

 

Commettere errori sui social è più comune (e grave) di quanto pensi

Ciò che non ti viene spiegato da nessuno, tuttavia, è quanto sia importante essere presenti sui social, ma nella maniera giusta: alcuni errori di gestione delle tue pagine social (e di Facebook in particolare) possono essere davvero deleteri per la tua reputazione professionale online.

Per questo motivo, abbiamo deciso di raccogliere 5 tra gli errori più gravi e più comuni tra i dottori sui social, per evitare che li commetta anche tu in futuro. Pronti? Si parte…

1. Pubblicare sempre lo stesso tipo di contenuti

Uno degli sbagli più diffusi è limitarsi a condividere post monotoni, ad esempio solo articoli scientifici o solo comunicazioni di servizio.

 Ricorda: la varietà è la chiave.
Alterna i contenuti in modo da mantenere alta l’attenzione dei tuoi follower:

  • un giorno puoi pubblicare un articolo medico autorevole;

  • il giorno dopo una curiosità scientifica spiegata in modo semplice;

  • poi una foto del tuo studio o del tuo team al lavoro;

  • oppure un video breve con un consiglio di prevenzione.

La regola d’oro è: varietà, rilevanza e costanza. Così i tuoi pazienti non si annoieranno e i nuovi utenti saranno più invogliati a seguirti.

 

2. Usare un profilo personale invece di una pagina professionale

Molti medici continuano a utilizzare il profilo Facebook personale per promuovere la propria attività. Questo è un errore che può costarti caro in termini di visibilità e professionalità.

Con una pagina Facebook ufficiale per il tuo studio medico puoi:

  • raggiungere un numero illimitato di follower (contro il limite di 5000 degli account personali);

  • promuovere i tuoi servizi con campagne pubblicitarie mirate;

  • inserire pulsanti di contatto che rimandano al tuo sito web o al profilo MioDottore;

  • monitorare le statistiche e capire quali contenuti funzionano meglio.

Il profilo personale, invece, rischia di confondere i tuoi contatti privati con i pazienti e di trasmettere un’immagine poco professionale.

 

3. Non avere una pianificazione editoriale

Un altro errore grave è pubblicare contenuti in modo casuale, senza una strategia chiara.

Domandati:

  • quando hai pubblicato l’ultimo post?

  • sai già cosa pubblicherai la prossima settimana?

  • hai deciso quali social usare e quali invece non fanno per te?

Senza una pianificazione editoriale non riuscirai mai a essere costante, e questo penalizzerà sia la tua visibilità sia la fiducia dei pazienti.

Ti consigliamo di:

  • stabilire una frequenza regolare (es. 1 post a settimana, sempre lo stesso giorno);

  • creare un calendario editoriale con i contenuti già programmati;

  • valutare quali canali siano più utili per la tua professione (LinkedIn per i colleghi, Facebook e Instagram per i pazienti, TikTok se vuoi puntare sull’educazione sanitaria per un pubblico giovane).

 

4. Ignorare l’interazione con i pazienti online

Essere presenti sui social non significa solo pubblicare contenuti: significa anche ascoltare e interagire con chi ti segue.

Ignorare i commenti, non rispondere ai messaggi o non ringraziare i pazienti per le recensioni positive è un grave errore. La tua presenza deve essere attiva, autorevole ma anche empatica.

Non serve passare ore ogni giorno online, basta ritagliarsi un momento a settimana per:

  • rispondere alle domande più frequenti;

  • interagire con i like e i commenti;

  • moderare eventuali messaggi inappropriati con professionalità.

5. Sottovalutare il potenziale di Instagram

Molti medici pensano che Instagram sia un social “troppo leggero” o adatto solo a influencer e brand di moda. In realtà, si tratta di uno strumento potentissimo anche per i professionisti della salute, soprattutto per creare un rapporto più diretto e umano con i pazienti.

Instagram non è solo un album di foto: grazie a post, stories e reel puoi mostrare il lato più autentico e accessibile della tua professione. Ad esempio:

  • condividere brevi video educativi (reel) con consigli di prevenzione o spiegazioni semplici di concetti complessi;

  • usare le stories per aggiornamenti veloci, come orari dello studio, eventi, novità o giornate speciali;

  • pubblicare immagini che raccontino la quotidianità del tuo lavoro, mantenendo sempre un tono professionale ma accogliente;

  • sfruttare gli hashtag giusti (#salute, #prevenzione, #medicina, #benessere) per raggiungere un pubblico più ampio e mirato.

 L’errore più grande su Instagram è trascurarlo del tutto o usarlo senza una strategia chiara.
Con una pianificazione adeguata e contenuti di valore, questo social può diventare un canale fondamentale per far crescere la tua autorevolezza e rafforzare la fiducia dei pazienti.

 

Conclusione: come costruire la tua reputazione digitale da medico

Essere presenti sui social network è oggi una delle leve più importanti per la comunicazione sanitaria. Ma ricordati: esserci non basta, bisogna esserci bene.

Evita i 4 errori più comuni che abbiamo visto:

  1. Non pubblicare sempre lo stesso tipo di contenuti.
  2. Non usare il profilo personale al posto di una pagina ufficiale
  3. Non improvvisare, ma pianifica i contenuti.
  4. Non trascurare l’interazione con i pazienti.
  5. Non sottovalutare il potenziale di altri social più “leggeri”, come Instagram

 

Seguendo queste semplici regole potrai migliorare la tua immagine professionale online, attrarre nuovi pazienti e fidelizzare quelli che già ti conoscono.

Ricevi più recensioni dai pazienti con messaggi automatici.
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Domenico De Cicco

Sull'autore

Domenico De Cicco

Dopo tanti anni all'estero per studio e per lavoro, sono finalmente tornato a vivere in Italia: dal 2017, sono Marketing Specialist e Copywriter. Mi occupo di contenuti online, amo scrivere per diletto personale e sono anche appassionato di letteratura, cinema e musica (da ascoltare e da suonare).

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