Tumore al seno e prevenzione: novità dal mondo digitale

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Ottobre è il mese della prevenzione del tumore al seno. Per questo, vogliamo provare ad analizzare cosa sia cambiato nel mondo digitale negli ultimi tempi e come questo avanzamento tecnologico possa essere in qualche modo un alleato contro questo tipo di patologie. 

Tumore al seno e prevenzione - un problema importante: qualche dato attuale

Ogni anno in Italia vengono diagnosticati 55.500 nuovi casi (55.000 donne e 500 uomini) di tumore del seno, secondo i dati pubblicati da AIRTUM-AIOM-Fondazione AIOM. Di fatto, dunque, questa neoplasia si presenta come la più frequente nel genere femminile, in ogni fascia di età ma può anche (in misura nettamente minore) colpire gli uomini. 

Questo tipo di dati sono ormai sempre più noti e per fortuna l’accresciuto livello di informazione (istituzionale e non) sta contribuendo a portare avanti una prevenzione e una consapevolezza maggiori nella popolazione a tutti i livelli sul tumore al seno, anche grazie al web. Tuttavia, molto può ancora essere fatto. In secondo luogo bisogna anche tener conto del fatto che non sempre una ricerca su internet, specie se fatta da una persona priva di conoscenze medico-scientifiche adeguate, può essere ragione di disguidi e informazioni inadeguate e contradditorie. 

Naturalmente, la maggior parte delle persone che nutrono il sospetto di aver sviluppato questa patologia si rivolgono a un medico, tuttavia spesso la prima reazione è quella di cercare in proprio le risposte a delle (legittime) paure o a dei dubbi. Dunque, è importante che le informazioni a questo tipo di dubbi e problemi sia il più possibile adeguata già prima di consultare il proprio specialista.

Tumore al seno, prevenzione e web: qualcosa si muove in senso positivo…

Per fortuna, ci sono diversi esempi di portali web che forniscono un supporto nell’ambito della prevenzione del tumore al seno e, per quanto ovviamente nulla può sostituire una visita specialistica, possono essere un primo baluardo in questa battaglia e dunque un aiuto diretto o indiretto sia per la comunità medica che, soprattutto, per le pazienti. 

Questo tipo di portali dedicati cominciano a essere una realtà abbastanza presente in America e diversi altri Paesi e, ora, anche in Italia le cose stanno muovendosi in questa direzione: un buon esempio potrebbe essere quello di Europa Donna Italia, il movimento per i diritti delle donne, che ha realizzato un portale online che raccoglie e fornisce informazioni rigorose in modo semplice e comprensibile a tutti, basato in primis sulle esigenze espresse da molte pazienti e, al contempo, elaborata con l’aiuto e il supporto di medici e giornalisti specializzati sul tema della salute.

Chatbot, “volontari virtuali”, e app per la prevenzione online

Oltre al portale summenzionato, Europa Donna Italia ha anche lanciato Edi, un vero e proprio chatbot. Cos’è, dunque, un chatbot in questo caso? Si tratta di una sorta di “volontaria virtuale” in grado di assistere gli utenti e pazienti che visitano il portale, funziona H24 e risponde alle FAQ (le domande più frequenti) sull’argomento. Questo tipo di servizi sono importanti perché, affiancati alla terapia, servono a fornire supporto ulteriore esterno e questo può risultare molto importante anche sotto il profilo psicologico per chiunque affronti una terapia, naturalmente. 

Abbiamo diversi esempi “illustri” di questo tipo di approccio tecnologico e digitale alla prevenzione e al supporto del paziente: per esempio, di recente un centro di ricerca collegato alla prestigiosa Penn State, un’università americana, ha sviluppato un assistente digitale con le medesime funzionalità.

Anche app come l’indiana “ABC of breast health” stanno ricevendo significativa attenzione, in questo caso perché l’uso di un app che si avvale di dispositivi di Realtà Aumentata è mirata soprattutto all’utilizzo di questo strumento da parte di molte donne di zone rurali dell’India, dove apparentemente l’argomento del tumore al seno è spesso un tabù, con conseguenti problemi per molte pazienti a ricevere una diagnosi tempestiva. 

Il potenziale della digitalizzazione nella cura e nella prevenzione del cancro al seno

La digitalizzazione della medicina è stata finora accolta da alcuni come un grande traguardo, per quanto ancora in divenire, da altri invece con spirito più critico e cauto. La verità probabilmente sta nel mezzo, quel che però è certo è che stanno emergendo interessanti sviluppi da questo campo, specie per quanto riguarda la ginecologia e l’oncologia.

Alcuni esempi sono le cosidette app di “Digital Follow-Up”, ossia degli strumenti digitali che permettono ai pazienti oncologici di registrare effetti avversi e altri feedback sulla propria terapia in maniera semplice e precisa (e possono poi essere consultati dai loro specialisti, per avere una mappatura più completa della terapia) o anche i cosidetti “wearables”, ossia degli strumenti che possono essere letteralmente “indossati” (da qui dunque deriva il loro nome in inglese) dalla persona e che ne registrano automaticamente una serie di parametri corporei e diagnostici, in tempo reale e nel corso del tempo in cui il dispositivo viene indossato. 

Non ci soffermeremo qui in modo particolare sull’importanza di piattaforme e strumenti di telemedicina, anche perché abbiamo più volte trattato l’argomento in altri nostri articoli, ma è palese che questo sia un altro elemento estremamente valido nella cura e prevenzione del tumore al seno, specie per pazienti che vivono in aree più isolate o che, come nel caso della recente pandemia, potrebbero avere limiti nello spostarsi dalla propria zona allo studio dello specialista o del centro medico di riferimento.  

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Il ruolo del web nella prevenzione del cancro al seno


Soffermandoci per un attimo nel ruolo di internet in generale nell’informazione e nella prevenzione non solo di questo tipo di patologie, ma anche di altre o, in modo più ampio, nel fornire “awareness” sulle tematiche della salute, notiamo come sempre più ricerche evidenzino una correlazione tra le campagne di sensibilizzazione e prevenzione ed effetti positivi concreti subito successivi: in generale, le campagne tendono soprattutto a portare più persone a sottoporsi a uno screening, come ad esempio evidenziano alcune ricerche compiute recentemente negli USA riguardo la correlazione tra le campagne di sensibilizzazione online e l’aumento di screening e diagnosi per il cancro al seno.

Lo stesso accade, ad esempio, anche durante il mese della prevenzione del cancro al polmone: le ricerche su questa patologia, più persone tendono a prenotare visite di controllo (sia online che di persona) e in generale Google e altri motori di ricerca mostrano netti aumenti delle ricerche su argomenti correlati a salute e prevenzione.

Per questo, al di là delle piccole innovazioni digitali discusse sopra, è fondamentale che questo tipo di iniziative, campagne e azioni usino il web come “grimaldello” primario per accedere al bene più prezioso quando si tratta di prevenzione: la consapevolezza dell’utente.