lug 26, 2021

Smart Health: i benefici di una sanità più sostenibile

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La popolazione mondiale sta invecchiando. Secondo l’OCSE, nel 2050, il 21% di noi avrà più di 60 anni: 2,4 miliardi di persone anziane, molte delle quali avranno problemi di autosufficienza e malattie croniche. In termini economici questo si tradurrà in un aumento della spesa sanitaria pubblica. Cosa fare per garantire cure e assistenza a tutti?

Una delle soluzioni possibili è investire nelle nuove tecnologie per la Sanità: la Smart Health.

L’internet of Things (IoT) e l’intelligenza artificiale fanno il loro ingresso in medicina.

Smart Health tradotto letteralmente significa “Sanità intelligente”. Intelligente perché, grazie a sensori e dispositivi collegati ai pazienti, come braccialetti e orologi tecnologicamente avanzati, è possibile raccogliere dati sullo stato di salute delle persone e curarle, anche a distanza, anticipando così le situazioni più critiche prima che si verifichino.

Smart Health è, dunque, una sanità potenziata dall’uso delle tecnologie di ultima generazione che possono aiutarci a gestire in modo sempre più tempestivo ed efficiente le informazioni relative ai processi di cura, assistenza e prevenzione. 

La pandemia di COVID-19, con l’imposizione dei lockdown e del distanziamento sociale, ha minato il modello tradizionale di assistenza sanitaria faccia a faccia nella maggior parte delle situazioni non di emergenza e accelerato l’utilizzo del digitale, per pazienti e per gli operatori sanitari.

Infatti, le organizzazioni di tutto il mondo, hanno potenziato la relazione con partner tecnologici capaci di garantire la qualità di infrastrutture e applicazioni. 

(Fonte: “Digital Transformation Shaping the Future of European Healthcare” – Deloitte, settembre 2020).

Il caso ReILI: Fujifilm Italia e il Policlinico di Milano 

Nel rapporto Deloitte, inoltre, si evidenzia un esempio virtuoso di accelerazione nell’adozione di tecnologie SMART in ambito sanitario durante il Covid: si tratta del caso ReiLI. La piattaforma di intelligenza artificiale di proprietà della Fujifilm a supporto degli operatori coinvolti nella lotta contro il COVID-19 alla Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.

I rapporti professionali tra il Policlinico di Milano e Fujifilm Italia si sono sviluppati nel corso degli anni con sempre maggiore sinergia in particolare con lo staff medico.

Questo nuovo step è stata un’evoluzione all’insegna dell’eccellenza in termini di avanguardia tecnologica, utile per ridurre i disagi dovuti dalla rapida diffusione del COVID-19 e per supportare il miglioramento e la velocizzazione della diagnosi: la rielaborazione esami TC e delle radiografie del torace è possibile, infatti, attraverso il software di intelligenza che fornisce una valutazione quantitativa ed oggettiva delle aree polmonari in tempi estremamente rapidi.

L’Internet delle Cose (Internet of Things) applicato alla medicina, infatti, come abbiamo spiegato nel blog, permette ad oggetti dotati di sensori, di comunicare fra loro e con noi umani, raccogliendo e scambiando informazioni, che aiutano a prevenire gli eventi, come un attacco di cuore o un malore o, ancora, aiutare lo staff medico a diagnosticare più rapidamente una malattia, come nel caso del Policlinico di Milano.

Questo è possibile grazie all’uso di algoritmi predittivi e all’Intelligenza Artificiale, che processano immense quantità di dati per anticipare eventi futuri.

Con la piena realizzazione della Smart Health e dell’uso massiccio dei Big Data, quindi, la diagnosi sarà più veloce e di conseguenza aumenteranno le probabilità di sopravvivenza per il paziente, ma non solo.

Verso una sanità più sostenibile

Gli analisti di Deloitte hanno evidenziato anche in Italia un crescente utilizzo delle tecnologie digitali per far accedere più rapidamente i cittadini ai servizi di assistenza sanitaria, incluso l’utilizzo di Internet per la ricerca delle informazioni sanitarie e la prenotazione degli appuntamenti.

Ecco qualche numero dal report:

  • 69% cartella sanitaria elettronica (rispetto all’81% della media europea)
  • 67% prescrizioni digitali (contro il 62% della media europea)
  • 53% prenotazione appuntamenti online (contro il 54% della media europea)
  • 53% app per medici (rispetto al 51% della media europea)
  • 38% telemedicina (rispetto al 43% della media europea)

 

Durante la pandemia la popolazione ha imparato a usare sempre meglio le tecnologie e ci si aspetta che la sanità faccia altrettanto, con servizi più funzionali e tempestivi erogati in remoto. MioDottore  ha raccolto la sfida e implementato alcune soluzioni digitali per semplificare il processo di digitalizzazione necessario per specialisti e strutture sanitarie.

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In generale, il 96% delle persone che afferma che l’assistenza sanitaria dovrà essere sempre più guidata dai dati. Cresce il numero di persone che stanno abbracciando la tecnologia per monitorare e mantenere la loro salute e sono disposti a condividere i dati sanitari anche con operatori terzi (dietologi, palestre, servizi di riabilitazione, etc.) in cambio di servizi a valore aggiunto. In tutto questo gli analisti sottolineano la maggiore consapevolezza della popolazione rispetto al tema della Privacy e della gestione dei dati personali.

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I benefici della Smart Health

“I dati generano insight utili per ottimizzare le strutture, i percorsi di prevenzione e cura, nonché la creazione di un sistema più inclusivo, migliore e avanzato”

La Smart Health abilità nuovi modelli di assistenza che abbassano la spesa sanitaria elevando la qualità dei servizi di diagnostica e di cura offerti ai cittadini in modalità tempestiva, predittiva e proattiva. L’uso delle tecnologie digitali fornisce in tempo reale una quantità crescente di dati che, analizzati dagli algoritmi associati all’Intelligenza Artificiale, monitora e interpreta i parametri vitali così come le attività di ogni giorno elaborate dalle app dei device (smartphone, smartwatch, tablet, etc.), integrandoli a quelli che derivano dalla digitalizzazione dei documenti medici. Così facendo i dati generano insight utili per ottimizzare le strutture, i percorsi di prevenzione e cura, fino alla creazione di un sistema più inclusivo, migliore e avanzato.

È già una realtà che un paziente con una malattia cronica possa indossare un dispositivo “intelligente”, per esempio un orologio, che misura il suo battito cardiaco, la pressione, la temperatura corporea… registrandone le variazioni e inviando un segnale di allarme in caso di variazioni significative. Con una App, il paziente leggerà queste informazioni direttamente sul suo Smartphone e anche il medico potrà visualizzarle da remoto, consigliandolo senza muoversi dall’ambulatorio.

Inoltre, un software ricorderà al paziente quali medicine dovrà assumere e quando, gli darà consigli per mantenere uno stile di vita sano e lo aiuterà a prendersi cura di sé in autonomia, direttamente da casa, senza doversi spostare.

Per medici e professionisti significa quindi avere meno assembramenti in sala d’attesa e meno controlli di routine, perché saranno questi dispositivi ad acquisire i dati che oggi vengono raccolti “manualmente”, ma avranno anche più informazioni da gestire e analizzare.

Speriamo che tu abbia apprezzato questo articolo: abbiamo solo grattato la superficie sul mondo della sanità digitale e le enormi possibilità che può offrire, ma continueremo a tenerti aggiornato con approfondimenti e novità.