PNRR - Il nuovo Decreto Ministeriale della Sanità
I provvedimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si fanno sempre più chiari. Il 15 febbraio si è svolta una nuova audizione del Ministro della Salute Roberto Speranza, nella quale sono stati chiariti dei punti essenziali sulla nuova riforma dell’assistenza sanitaria territoriale e sui prossimi investimenti del PNRR per le strutture sanitarie.
Abbiamo analizzato le dichiarazioni del ministro e i nuovi provvedimenti che riguardano centri medici e i medici di medicina generale che verranno introdotti nel Dm 71. Prima di spiegarli nel dettaglio, è utile chiarire quali sono le sfide principali a cui il nuovo Decreto cercherà di porre rimedio.
Le sfide attuali della Sanità
Le aziende sanitarie sono state messe a dura prova dalla pandemia da Covid-19, che ha peggiorato i problemi che erano già presenti prima del 2020. Infatti, durante l’audizione del 15 febbraio, sono state citate diverse sfide che, grazie agli investimenti del PNRR e i nuovi provvedimenti, lo Stato cercherà di affrontare.
La prima sfida è quella del ritardo del Servizio Sanitario Nazionale nel rispondere alle richieste dei cittadini. Ne sono un esempio la carenza dei professionisti sanitari negli ospedali o le difficoltà delle strutture di assistere tutti i pazienti che lo richiedono.
La seconda è quella del deficit digitale della sanità Italiana. Il Servizio Sanitario Nazionale e le strutture private potrebbero utilizzare gli strumenti digitali per mostrarsi più vicina alla popolazione grazie a vari strumenti, come per esempio la telemedicina.
Infine, il Ministro Speranza ha ricordato la crescita della disuguaglianza nella salute pubblica. Il Covid-19, infatti, ha esacerbato le disuguaglianze sanitarie per le persone che vivono in condizioni di povertà.
Proprio per risolvere questi problemi sanitari, verrà redatto un nuovo decreto, il Dm 71, che racchiude i futuri piani sulla sanità italiana alla luce degli investimenti del PNRR.
Il Dm 71: cosa definirà il documento e la data di applicazione
Perché il Dm 71 è importante per la sanità e quando verrà applicato
Definito come “l’animo del PNRR”, il Decreto Ministeriale n. 71 definirà le linee guida sugli investimenti per le strutture sanitarie. Infatti, al contrario del Dm 70 che definiva degli standard stringenti per gli ospedali e i centri medici e che ha portato alla chiusura di molti di questi, il Dm 71 cercherà di rafforzare i ruoli delle strutture mediche e degli specialisti. Il documento definirà le risorse economiche da destinare e i nuovi ruoli sanitari che verranno applicati entro il 30 giugno.
L’assistenza sanitaria territoriale secondo il Dm 71
Una delle modifiche più rilevanti che verranno attuate in seguito all’emanazione del decreto ministeriale riguarda l’assistenza sanitaria territoriale. Sono previsti, infatti, ingenti investimenti, pari a circa 7,9 miliardi di euro, che serviranno a ridurre la vicinanza tra i professionisti della salute e i cittadini. Tra le novità che il Dm 71 mette in campo ci sono le case di comunità, strutture che avranno l’obiettivo di curare la comunità di riferimento grazie al lavoro coordinato di medici, pediatri e infermieri. Secondo le ultime indiscrezioni, si realizzerà una casa di comunità ogni 40 o 50.000 abitanti, garantendo in questo modo i principali servizi e riducendo al massimo la disuguaglianza sociale nell’accesso dei servizi sanitari. Per raggiungere questi obiettivi, il Dm 71 prevede anche una maggiore attenzione sui medici di medicina generale.
Come cambierà il ruolo della medicina generale con il Dm 71
La medicina generale viene considerata come un tassello fondamentale della riforma, tanto che il suo ruolo sarà interconnesso con le future case di comunità. In seguito alle recenti polemiche sul futuro collocamento dei medici di medicina generale, il Ministro Speranza ha dichiarato:
“Occorre definire una forte connessione tra medici di famiglia, le case di comunità e il distretto. Ma lo studio del medico ha una funzione di fiducia e prossimità che deve restare tale. Servirà un nuovo Accordo collettivo nazionale”
Roberto Speranza • Ministro della Salute
Quindi, non è ancora certo se la figura del medico di medicina generale verrà trasformato in dipendente del servizio sanitario nazionale o se rimarrà in convenzione con le strutture, ma nei prossimi giorni il ministero invierà tutta la documentazione alla conferenza Stato-Regioni e verrà delineata una risposta propedeutica al 30 giugno, termine ultimo per l’emissione del nuovo decreto.
La sanità digitale: gli investimenti nella telemedicina e nella formazione
Per superare tutte le sfide della sanità degli ultimi anni, sarà fondamentale anche il ruolo del digitale, definito come la chiave per il rilancio del Ssn. Sono previsti investimenti per un totale di 1 miliardo di euro per la realizzazione di una piattaforma nazionale e l’attivazione dei servizi di telemedicina al livello regionale. Infatti, come abbiamo avuto l’occasione di ricordare in questa pagina, lo strumento rappresenta un ottimo modo per raggiungere i pazienti che sono impossibilitati di uscire di casa o non si trovano nelle vicinanze dello studio o del centro medico.
Per il futuro della sanità digitale, tuttavia, c’è bisogno di una crescita delle competenze dei professionisti della salute. Per questo motivo, il Dm 71 prevederà, all’interno del fondo di 12,33 miliardi di euro, diversi investimenti per la ricerca e la formazione del personale.
Il PNRR e i 4 investimenti per le regioni meridionali
Il Ministro Speranza ha anche accennato a un piano speciale di investimenti per la sanità del meridione. Proprio per contrastare la povertà nelle 7 Regioni del Sud che hanno maggiori difficoltà nell’erogare le prestazioni di assistenza, verrà attuato un Piano Nazionale del tutto esclusivo, articolato in 4 punti.
1 Contrasto alla povertà sanitaria
Il primo punto riguarda la povertà sanitaria: verranno elargiti degli investimenti per migliorare l’accesso ai servizi sanitari e socio-sanitari da parte delle persone in stato di povertà. Il Piano Nazionale prevederà infatti azioni di assistenza sociale verso i cittadini, come per esempio l’erogazione gratuita di farmaci di fascia C e dispositivi medici extra-Lea. Inoltre, lo Stato investirà nel terzo settore e nel potenziamento delle capacità dei servizi sanitari e socio-sanitari, prevedendo anche l'attivazione di Centri di prossimità contro la povertà sanitaria.
2 Migliorare i servizi di assistenza sulla salute mentale
Come seconda priorità, il ministero ha individuato la salute mentale con il fine di potenziare i Dipartimenti di Salute Mentale creando una maggiore cooperazione con il terzo settore e i servizi sociali. Le azioni previste dal Ministero e che saranno incluse nel Dm 71 sono:
- Creazione di modelli di presa in carico per i programmi terapeutico-riabilitativi e socio-riabilitativi (PTRP);
- Formazione del personale su questi modelli;
- Il sostengo ai DSM per l'adozione sistematica del PTRP.
3 Maggiore copertura di screening oncologici
Aumentare e migliorare la copertura degli screening oncologici significa fare un’azione di prevenzione che potrebbe salvare centinaia di vite ogni anno: questo è il terzo grande obiettivo del nuovo Piano Nazionale. Per farlo, lo Stato prevede di raffinare le tecniche di identificazione dei pazienti più fragili e potenziare l’erogazione dello screening investendo su nuove strumentazioni.
4 Ridurre le differenze sanitarie di genere
La quarta priorità prevede la Salute di Genere, intendendo con questo termine il rafforzamento della rete dei consultori familiari e la loro messa in rete con gli altri servizi sanitari e socio-assistenziali del territorio. L’obiettivo di questo punto è di avviare dei percorsi integrati di assistenza e cura dei pazienti in maniera particolarmente attenta sulle differenze di genere.
Conclusioni
Le nuove dichiarazioni ufficiali sul nuovo Decreto Ministeriale fanno luce su quali saranno i primi obiettivi della sanità. Seppur il testo verrà rivelato solo fra qualche mese, già si intravedono i principali cambiamenti e potenziamenti nella sanità. Sia per i centri medici che per i professionisti, spicca il potenziamento della sanità digitale, una delle principali leve per affrontare i principali problemi sanitari e migliorare l’assistenza ai pazienti.
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