Quello dello stress e del burnout nelle professioni mediche è un tema molto delicato e importante: abbiamo lanciato un'iniziativa per vederci chiaro. Ecco cosa abbiamo scoperto.
Quello del carico di lavoro intenso e spesso eccessivo è certamente un problema che tocca le professioni medico-sanitarie da vicino: secondo una ricerca dello scorso anno di Fadoi, condotta su un campione di oltre 2000 dottori e infermieri italiani, i medici con sindrome da burnout sono il 52% degli intervistati, gli infermieri il 49%.
Come qualcuno sicuramente già sapeva prima di leggere questo articolo, la “missione” di MioDottore è quella di rendere l’esperienza sanitaria più umana.
Questo non vuol dire soltanto aiutare i pazienti a scegliere e raggiungere il professionista che risponde di più alle loro esigenze in maniera comoda e affidabile, ma vuol dire anche e soprattutto aiutare i professionisti sanitari a lavorare nel modo più efficiente per risparmiare tempo prezioso, con il minor carico possibile di stress.
Quali sono le attività quotidiane che rubano più tempo ai professionisti sanitari? Noi di MioDottore ce lo siamo chiesti e, grazie a una recente iniziativa, abbiamo ottenuto qualche risposta utile.
Nel mese di Maggio, grazie al concorso “Cura lo stress, parti con Mio Dottore", abbiamo raggiunto un grande numero di medici in tutta Italia e questo ci ha permesso non solo di lanciare un’iniziativa divertente (la possibilità di vincere 1000 Euro da spendere per un viaggio) ma soprattutto di indagare in maniera approfondita i problemi e le attività che nel quotidiano aumentano il livello di stanchezza e stress nelle professioni medico-sanitarie, dato che per partecipare al concorso era necessario rispondere a un questionario su questo argomento.
Il sondaggio, a cui hanno risposto circa 500 professionisti provenienti da tutta Italia, ha avuto lo scopo primario di capire quali sono le attività più “time-consuming” per i dottori e i loro staff. Ecco alcune delle cose che abbiamo scoperto nell’ambito di questa indagine:
Sicuramente, quello della comunicazione medico-paziente è un tema molto importante, più volte analizzato e trattato anche su queste pagine.
In generale, insieme alle attività burocratiche, il flusso costante di chiamate e di messaggi da parte dei pazienti (per prenotare o rimandare appuntamenti, o semplicemente per porre delle domande al proprio medico) è uno dei problemi più seri nella gestione di uno studio medico.
Alcune specializzazioni, come i pediatri e i medici di famiglia, arrivano addirittura a ricevere fino a 400 chiamate a settimana, tra le 400 e le 800 richieste in media (considerando anche messaggi su Whatsapp e email). Il problema è che un numero importante di queste richieste non riguarda nemmeno strettamente delle questioni cliniche.
Questi dati, uniti a ciò che emerge dal sondaggio, ci convincono sempre di più che, per risparmiare tempo ed energie da dedicare all’attività clinica propriamente detta e al proprio riposo, è fondamentale trovare soluzioni e strumenti che agiscano in primis sulla comunicazione tra il medico e i propri pazienti ancor prima che su ogni altro aspetto.
Se vuoi saperne di più su questa tematica, ti invitiamo a dare un’occhiata qui sotto.