Gli ultimi mesi sono stati decisivi per definire le modalità di erogazione degli investimenti Europei sulla Sanità. Grazie a importanti documenti come il Decreto Ministeriale 71, oggi il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza appare più chiaro e definito. Il Ministero della Salute ha infatti rilasciato diverse linee guida per regolare gli oltre 15 miliardi di euro di investimenti sulla Sanità.
Scopriamo prima quali sono i principali parametri utilizzati dalle regioni per scegliere gli investimenti.
Già alla fine del 2021, il Governo ha pubblicato la bozza dell’Intesa Stato Regioni, un documento che riporta tutti i Contratti Istituzionali di Sviluppo (CIS) che le regioni dovranno sottoscrivere entro il 31 maggio del 2022 per partecipare al PNRR. Inoltre, ogni regione ha dovuto presentare un Piano Operativo già entro il 28 febbraio del 2022: un vero e proprio cronoprogramma degli interventi e dei finanziamenti Statali. Grazie a quel documento, le regioni hanno potuto comunicare i propri obiettivi che devono essere raggiunti entro il 2026 e i principali finanziamenti che verranno attivati.
Con quali criteri le regioni scelgono i finanziamenti sulla Salute?
I Piani Operativi sono stati realizzati alla luce delle disposizioni del Regolamento UE 2021/241, che prevede che le misure finanziarie del PNRR debbano contribuire sia alla transizione verde che a quella digitale. Quest’ultima rappresenta il 20% dell’assegnazione totale delle risorse del piano, definendosi come uno dei più importanti obiettivi degli investimenti.
Con il Decreto Ministeriale del 28 gennaio vengono esplicitate tutte le linee guida che i soggetti devono rispettare per partecipare agli investimenti del Piano Complementare al PNRR. Queste linee guida fanno riferimento a due iniziative: