Stai pensando di ampliare il tuo studio? Vorresti acquistare un nuovo macchinario per migliorare o ampliare la gamma di prestazioni offerte? Non sai se assumere un nuovo dipendente o iniziare una collaborazione con un determinato specialista? Ti è capitato di domandarti se rende di più una stanza di 30 mq o due stanze di 15 mq?
Scopriamo insieme come valutare un investimento nel settore sanitario.
Si sa: le risorse di un centro medico sono limitate e i possibili investimenti che un proprietario o un dirigente di una clinica deve valutare possono essere di diversa natura.
Una volta identificati i servizi specialistici o diagnostici su cui si sta valutando l’investimento, questi sono i 5 step fondamentali da seguire per decidere in modo consapevole quale investimento effettuare:
Il primo passo consiste nell’identificare correttamente i propri competitor e per farlo puoi tenere in considerazione questi fattori principali:
La prima cosa da tenere a mente è che i tuoi competitor non sono tutti i centri medici della tua città o del tuo paese. È importante limitare il bacino dei potenziali concorrenti sulla base di alcune semplici considerazioni: ci sono prestazioni per cui i pazienti tendono a ricercare specialisti o centri diagnostici a una distanza non superiore ai 30 km dalla propria abitazione; altre per cui si è disposti a percorrere distanze maggiori; in altri casi ancora, grazie alle innovazioni introdotte dalla telemedicina, l’area geografica di riferimento può essere considerata anche l’intero territorio nazionale.
Per determinare se un altro centro medico rientra tra i propri competitor è indispensabile conoscere in dettaglio i servizi che offre al paziente e stabilire quanto sono sovrapponibili con la propria offerta. Anche con semplici ricerche su Google, su directory specializzate o analizzando le recensioni online, puoi collezionare informazioni preziose come, per esempio:
Se identifichi aree di eccellenza nei competitor, puoi cercare di integrarle nella tua offerta, così come puoi sfruttare, invece, le debolezze identificate per evitare di commettere gli stessi errori e per fare meglio, creandoti un vantaggio competitivo.
Corre l’anno 2025 e ormai ogni realtà imprenditoriale dispone di una mole di dati mai vista prima. Imparare ad analizzare i dati e trarne informazioni rilevanti a supporto delle decisioni strategiche è sempre stato fondamentale.
Il primo passo da compiere consiste nell’individuare e catalogare le fonti di dati interne: le cartelle cliniche elettroniche, i sistemi di prenotazione e fatturazione, i dati collezionati dal CRM e così via. Tutto ovviamente in conformità alle normative previste dal GDPR.
Da qui gli utilizzi che ne puoi fare sono molteplici:
Qualsiasi sia l’investimento che stai valutando di fare ( acquisto di apparecchiature diagnostiche, ristrutturazione dei locali, formazione del personale, ecc.) è importante analizzare i costi iniziali e i costi operativi ricorrenti, determinando anche i relativi flussi di cassa per evitare di ritrovarsi a corto di liquidità in momenti chiave.
I costi iniziali devono essere stimati nella loro totalità. Se acquisto un macchinario non posso considerare solo il suo prezzo di listino: ci saranno costi di installazione e messa in opera, costi di licenza e permessi, costi di comunicazione e formazione del personale. I costi operativi ricorrenti sono tutti quei costi che dovrai sostenere nel tempo per far generare valore al fattore produttivo sul quale stai valutando l’investimento: costi legati al personale, costi di manutenzione e pulizia, ad esempio.