dic 12, 2022

La Sanità Digitale che i pazienti (e i dottori) meritano: qual è la situazione italiana?

la sanità digitale in Italia

La soddisfazione dei pazienti per il tuo centro deriva direttamente dall’esperienza che hanno con i servizi offerti: curare l’accessibilità del paziente nel settore sanitario è fondamentale per far valere l’impegno e la professionalità tua e del tuo staff.

Sanità Digitale: un’iniziativa per connettere i professionisti della salute rivela sviluppi importanti

È esattamente questo che avevamo in mente quando, finalmente, abbiamo deciso di lanciare “MioDottore Connect”, un think-thank che ha anche lo scopo di mettere insieme le esperienze, il know-how e le idee dei professionisti della salute, soprattutto nell’ambito dell’innovazione digitale.

Proprio con questo scopo, abbiamo lanciato a Roma il primo evento della serie “MioDottore Connect” lo scorso Novembre, intitolato “Smart digital Clinics”. I protagonisti della sanità privata romana si sono incontrati e confrontati per discutere degli scenari presenti e futuri della Sanità Digitale, ed è partendo dagli spunti e dai dati raccolti in quell’evento che vogliamo iniziare questo articolo. Per farlo, inizieremo dalla base di ogni analisi che si rispetti: i problemi!

Una sanità sempre più complessa? Alcuni problemi erano già conosciuti…

Il sistema sanitario italiano è in una situazione complicata, fatto già evidenziato nell’arco di questo decennio ma messo a nudo in maniera molto più chiara dopo la pandemia che ha colpito l’Italia (e il resto del pianeta) nel corso dell’ultimo triennio. 

Cosa emerge dunque da questo scenario, secondo l’ottima ricerca che ci ha presentato e fornito il Boston Consulting Group in esclusiva per MioDottore Connect e in base a quello che i direttori di diversi centri medici romani ci hanno raccontato nel corso dell’evento?

  • Il Covid ha evidenziato una carenza di medicina primaria, con soli 87 medici di medicina primaria per 100.000 abitanti, contro ad esempio i 99 della Germania, o i 149 della Francia, per citare due Paesi almeno parzialmente paragonabili al nostro.
  • Un’accelerazione della deospedalizzazione: ciò è dovuto in primis a una diminuzione degli istituti di cura (-30% negli ultimi 25 anni) e dei posti letto negli ospedali (diminuzione di oltre il 40% negli ultimi 25 anni).
  • Grandi difficoltà burocratiche e di coordinamento: dovute in primis alla frammentazione dei database con le informazioni cliniche sui pazienti, ma anche alla scarsa digitalizzazione in generale.
  • Disparità di servizio tra le Regioni: pensiamo al fatto che, ad esempio, i posti letto per ogni 100.000 abitanti siano 20.4 in Veneto e solo 7.9 in Calabria.

Queste situazioni, già abbastanza note, sono state solo accentuate dagli eventi degli ultimi anni, ma quali sono invece le problematiche “nuove” emerse di recente, e quale sviluppo avranno nei prossimi anni?

…Mentre nuovi problemi si affacciano all’orizzonte

Ad accentuare la complessità del settore sanitario pubblico e privato in Italia, ecco alcuni dati che dovrebbero farci riflettere:

  • I malati multi-cronici sono in aumento: circa il 48% della popolazione over-75 ha patologie multiple e varie limitazioni.
  • Le malattie mentali sono in aumento, in particolare per gli anziani sopra i 75 anni e le persone sole.
  • Si registra nell’ultimo biennio un aumento del consumo di alcolici di circa due punti percentuali, in particolare nelle regioni del Nord.
  • Si può notare un 46% di incidenza di persone con eccesso di peso oppure obesità, in aumento di due punti percentuali rispetto al 2020. 

Questo quadro per nulla ottimista diventa ancora più allarmante quando pensiamo alle prospettive per il prossimo futuro, con circa 14 milioni di Italiani senza medico di base, 4.5 milioni di nuovi diabetici, 7 milioni di anziani senza caregiver e attese per visite specialistiche superiori agli 80 giorni. Tuttavia, è proprio qui che, in effetti, entra in gioco la Sanità Digitale. 

La Sanità Digitale: una via per cambiare il paradigma

Partiamo da un presupposto: le tecnologie di oggi sono già pronte e predisposte per affrontare non solo le sfide del presente, ma persino quelle del futuro: il cloud permette la conservazione e l’accesso sicuro e preciso a tutti i dati clinici, come sa bene chi già usa software gestionale per studi medici e cliniche, come ad esempio MioDottore. I sistemi integrati di chat e di messaggistica automatizzata permettono al medico di interfacciarsi in maniera veloce e più comoda con il paziente, risparmiando tempo ed eliminando molte procedure scomode, senza contare l’apporto dei sistemi di prenotazione online, l’avvento della telemedicina e delle consulenze mediche da remoto per chi non può o non deve necessariamente recarsi in studio di persona (pensiamo ad anziani e malati cronici, ad esempio), e così via.

Ciò che manca, ancora, è un uso più integrato, massivo e soprattutto sistematico di queste procedure nel mondo della sanità italiana, anche qualcosa si sta muovendo in tal senso. L’elemento più interessante, sotto questo profilo, è che le tecnologie digitali, quando usate in maniera intelligente ed efficiente da un centro medico o da un singolo professionista, apportano grandi benefici sotto il profilo della produttività, del profitto (per enti e strutture private, è evidente che la diminuzione di procedure time-consuming e contrattempi sia vitale per un’ottimizzazione di tempo e lavoro) ma, lato paziente, il vantaggio è quantomeno lo stesso, se non maggiore: parliamo quindi di una forma di sanità in cui cambia il paradigma. Il centro di tutto diventano, finalmente, i bisogni reali del paziente. Ecco perché:

  • Il paziente può avere un accesso virtualmente illimitato all’assistenza, grazie alle tecnologie digitali e alle consulenze da remoto
  • Il paziente è facilitato non solo nella scelta del “provider” dei servizi sanitari (come nel caso dei portali di prenotazioni online, ad esempio, in cui l’utente può ricercare, trovare e prenotare una visita presso il centro di sua preferenza con pochi click) ma anche nella comunicazione stessa con il succitato provider.
  • La maggiore comunicazione medico paziente, che avviene in questo caso prima e dopo la visita, consente un monitoraggio più tempestivo delle terapie
  • L'ospedale/medico utilizza la Cartella clinica elettronica e strumenti di supporto decisionale per diagnosi e trattamento, con evidenti vantaggi per ambo le parti.

Il futuro dell’Healthcare? Sarà digitale, anzi lo è già (per il paziente)

Naturalmente, come è venuto fuori dal nostro incontro nell’ambito dell’evento “Smart digital Clinics”, basandoci sulle esperienze di chi lavora da decenni nel settore della sanità privata, la tecnologia aiuta ma ovviamente “non basta”. Ciò che conta è, in primis, la dimensione umana, in tutti i sensi. In primis, quello di vedere il paziente, appunto, come essere umano portatore di bisogni ed esigenze complessi. 

Ciò spesso ha scatenato, in passato, una certa resistenza da parte del settore sanitario nei confronti delle nuove tecnologie, tuttavia si perde sovente di vista un dato essenziale: il modo di fruire di un servizio, qualsiasi esso sia, è già stato inesorabilmente modificato dall’avvento del web e del mondo digitale. I pazienti, specie quelli più giovani (ma non solo, visto l’aumento dell’uso delle tecnologie anche da parte degli over 50) sono già “pronti”, spesso più delle strutture e dei medici stessi, a utilizzare strumenti tecnologici. In poche parole, è cambiata la “user experience” del paziente, ormai non più semplice figura “passiva” ma attore consapevole e attivo nella ricerca di informazioni e servizi sanitari.

In tal senso, il digitale “semplifica” la vita al paziente e, così facendo, fa la medesima cosa nei confronti di chi se ne prende cura. 

Ma non solo: un elemento da tenere in grande considerazione è quello della scelta. Aumentando la scelta grazie a portali, app sanitarie ecc., il paziente ha anche la possibilità di valutare tutti gli elementi che vengono offerti dall’health care provider e dunque, se quest’ultimo usa in maniera intelligente le tecnologie per gestire non solo prenotazioni e visite, ma tutto il percorso del paziente, allora sarà molto semplice che il paziente stesso, che si sentirà “al centro” del proprio percorso terapeutico, verrà fidelizzato dalla struttura di riferimento, diventando inoltre un vero e proprio “testimonial” della stessa. E anche questo, in un sistema complesso e competitivo, non va affatto sottovalutato. 

Altri spunti utili di riflessione

Questo breve articolo è solo il primo contenuto che dedicheremo al mondo della Sanità Digitale e ai suoi sviluppi. Se lo hai trovato interessante, ti consigliamo di dare un’occhiata ai contenuti della nostra Biblioteca dei Dottori

Non solo: stiamo già lavorando a un white paper contenente le riflessioni e i dati che hai appena letto e molti altri, ancora più interessanti, che abbiamo raccolto nell’ambito delle nostre ricerche e con l’apporto di strutture nostre partner e altri protagonisti rilevanti nell’ambito della sanità e del mondo digitale. Presto, molto presto, potrai leggerlo (gratuitamente) di persona!